Avilkina e Altri c. Russia, N. 1585/09, Corte EDU (Prima Sezione), 6 giugno 2013

Protezione dei dati personali. Indagine penale sulle attività della comunità religiosa dei Testimoni di Geova. Acquisizione da parte del pubblico ministero di cartelle cliniche dei fedeli.

Art. 8 CEDU

Nel contesto delle indagini penali, le autorità nazionali devono cercare un giusto equilibrio tra il diritto dell'individuo al rispetto della vita privata e le attività del pubblico ministero volte a proteggere la salute e la sicurezza pubblica. Pertanto, l’acquisizione da parte dell'autorità giudiziaria di informazioni cliniche riservate è ammissibile solo se accompagnata da adeguate garanzie procedurali, ai sensi dell'art. 8 CEDU (caso in cui il pubblico ministero russo, nel contesto di un'indagine sulle attività dei Testimoni di Geova, ha ordinato l’acquisizione delle cartelle cliniche dei ricorrenti in seguito al loro rifiuto di sottoporsi a trasfusioni di sangue negli ospedali pubblici, senza fornire agli interessati alcun preavviso o la possibilità di opporsi o di prestare consenso all’esecuzione della misura).

Nella motivazione della sentenza, la Corte di Strasburgo ha osservato che i ricorrenti non erano sospettati o indagati nell’ambito di alcuna indagine penale, visto che il pubblico ministero stava semplicemente conducendo un’indagine esplorativa sulle attività dei Testimoni di Geova, in risposta alle segnalazioni pervenute al suo ufficio. In aggiunta, gli ospedali in cui i ricorrenti erano stati curati non avevano segnalato alcun sospetto comportamento criminale per conto dei ricorrenti. Infine, la Corte europea ha precisato che il pubblico ministero disponeva di mezzi diversi, oltre all'ordine di esibizione di informazioni cliniche riservate, per svolgere il proprio mandato: in particolare, egli avrebbe potuto tentare di ottenere il consenso dei ricorrenti alla divulgazione delle suddette informazioni e/o interrogarli sugli episodi delle mancate trasfusioni.