Le società pluraliste pongono nuove sfide ai sistemi giuridici, che devono trovare un compromesso tra esigenze delle minoranze e preoccupazioni per la sicurezza. Le religioni spesso impongono regole prescrittive ai loro fedeli, portando a conflitti morali interni quando queste conducono a violare le leggi dello Stato. In Italia, questo tema era già stato discusso in dottrina, prima di ricevere grande attenzione pubblica nel 2017, quando una sentenza della Corte di Cassazione ha confermato la condanna di un indiano sikh per aver portato in pubblico un kirpan, un pugnale rituale centrale per la sua fede. Questo lavoro fornisce una panoramica del dibattito sollevato dalla sentenza, con particolare enfasi sulle sfide da affrontare nell'elaborazione di politiche che rispondano alle preoccupazioni di sicurezza senza sacrificare la libertà religiosa e il pluralismo. La risposta italiana ai reati culturalmente motivati sarà analizzata in profondità, dato l'elemento distintivo della laicità positiva della Costituzione del 1948 che caratterizza il nostro ordinamento. In conclusione, si suggerisce una possibile soluzione incentrata sulla dignità umana.

(di Alessandro Negri)