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01-10-2018

La sentenza Sahyouni c. Mamisch della Corte di giustizia UE: un’occasione per tornare a riflettere sulla portata del principio di non discriminazione nell’ordinamento dell’Unione europea

Una recente sentenza della Corte di giustizia dell'UE ha chiarito l'inapplicabilità del regolamento Roma III ai procedimenti di separazione e divorzio di natura esclusivamente religiosa. La sentenza non ha tuttavia dissipato i dubbi sulla possibilità di riconoscere i divorzi basati sul ripudio islamico nell'ordinamento giuridico dell'UE. Il regolamento di Roma III prevede infatti che la legge straniera che dovrebbe applicarsi al divorzio in base ad altre disposizioni debba essere sostituita dalla lex fori, nel caso in cui la prima preveda una disparità di accesso all'istituto, dovuta al diverso sesso dei coniugi. Ciò che non è chiaro è se questo effetto discriminatorio debba essere valutato in astratto o in concreto. Il presente lavoro, partendo dal caso Sahyouni c. Mamisch, analizza il diritto fondamentale a un trattamento non discriminatorio di fronte al talaq, la sua portata e le possibilità di garantirne l'osservanza, pur in costante applicazione del principio di attribuzione che ancora limita le attività dell'UE nel campo dei diritti fondamentali.

(di Alessandro Negri)