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Giurisprudenza in evidenza

Una raccolta, ordinata per anni, delle pronunce di maggior rilievo in materia di pluralismo

Selahattin Demirtaş c. Turchia (N. 2), N. 14305/17, Corte EDU (Grande Camera), 22 dicembre 2020

Selahattin Demirtaş c. Turchia (N. 2), N. 14305/17, Corte EDU (Grande Camera), 22 dicembre 2020

La Grande Camera della Corte europea dei diritti dell’uomo si è recentemente pronunciata sull’arresto e la carcerazione preventiva del Sig. Selahattin Demirtaş. Il ricorrente, leader di uno dei principali partiti di opposizione in Turchia (il filo-curdo HDP), era stato privato dell’immunità parlamentare, a seguito di una revisione costituzionale intervenuta nel maggio 2016, nonché sottoposto a prolungate misure cautelari preventive e ad un procedimento penale istruito nei suoi confronti per reati di terrorismo sulla base di prove costituite dai suoi discorsi politici.

Nel caso di specie, la Grande Camera ha ritenuto che le suddette misure integrino una violazione della libertà di espressione tutelata dall’articolo 10 CEDU, oltre che del diritto alla libertà e alla sicurezza ai sensi dell’articolo 5(1) e 5(3) CEDU, del diritto a libere elezioni ex articolo 3, Protocollo N. 1, CEDU, e del limite all’applicazione delle restrizioni ai diritti previsto dall’articolo 18 della Convenzione. Secondo la Corte di Strasburgo l’incarcerazione del ricorrente, soprattutto durante la campagna referendaria del 2017 e nel corso delle elezioni presidenziali dell’anno successivo, ha avuto l’effetto di reprimere il pluralismo e di limitare la libertà di dibattito politico, che si colloca al cuore del concetto di società democratica. La decisione in oggetto ha pertanto stabilito che le autorità nazionali debbano adottare tutte le misure necessarie per garantire l’immediato rilascio del ricorrente.

Questa pronuncia – che si inserisce all’interno di un filone giurisprudenziale sempre più consolidato – assume peculiare rilevanza anche sul piano politico, alla luce delle attuali tensioni che contraddistinguono il contesto turco. In allegato alla sentenza vi sono infine le opinioni dissenzienti del giudice Wojtyczek, che contesta altresì la violazione dell’articolo 5(4) CEDU, e del giudice Yüksel, sulla durata della custodia cautelare e sul requisito della prevedibilità della legge interna.

 

(Commento a cura di Marco Galimberti)