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Una raccolta, ordinata per anni, delle pronunce di maggior rilievo in materia di pluralismo

Corte costituzionale italiana, N. 48/2021, 26 marzo 2021

Corte costituzionale italiana, N. 48/2021, 26 marzo 2021

Con la sentenza n. 48 del 2021, la Corte costituzionale si è pronunciata in materia elettorale, tema che si conferma come particolarmente sensibile alle sollecitazioni provenienti dalle crescenti richieste di tutela giurisdizionale di soggetti che ritengono lesi i propri diritti politici garantiti dalla Costituzione.

Alla sentenza della Corte costituzionale ha dato impulso il Tribunale di Roma, lamentando il pregiudizio che, da un lato, l’elevato numero minimo di sottoscrizioni da raccogliere per presentare le liste di candidati per l’elezione della Camera dei deputati (ex art. 18-bis, c. 1 del T.U. Cam.) e, dall’altro, la ristrettezza della platea dei soggetti esonerati dal corrispondente onere (ex art. 18-bis, c. 2 del T.U. Cam.) avrebbero recato alle facoltà dei ricorrenti di presentarsi e prendere parte alla competizione elettorale, vale a dire a profili essenziali del loro diritto di elettorato passivo. I giudici della Corte costituzionale hanno dichiarato non fondate le questioni di legittimità costituzionale dell'art. 18-bis, comma 1, del d.P.R. n. 361 del 1957, in riferimento agli artt. 1, secondo comma, 3, 48, secondo comma, 51, primo comma, e 117, primo comma, Cost., quest'ultimo in relazione all'art. 3 Protocollo addizionale CEDU.

 

(Commento a cura di Edin Skrebo)