Laicità alla francese: une laïcité (du chef?) de l’État

Il percorso seguito dalla laicità alla francese affonda le sue radici in un contesto storico assai risalente, nel quale la sovranità dello Stato si ritrovava a confrontarsi incessantemente con la sovranità della Chiesa, fino a tracciare una linea netta tra le due entità che permettesse una separazione definitiva tra la sfera spirituale e la sfera temporale.
È possibile affermare che la separazione è assurta a parola chiave dell’atteggiamento laico della République Française, fin dalla promulgazione della legge di separazione del 9 dicembre 1905, nel cui art. 1 la dottrina rinviene la fondazione della libertà religiosa in Francia, instaurando un regime giuridico che, sebbene a seguito di numerose modifiche (si parla di 19 interventi legislativi, il più recente dei quali nel 2021), rappresenta ancora oggi il fondamento dell’atteggiamento di stretta neutralità assunto dallo Stato francese, che riconosce a tutti (individui e gruppi) la libertà di coscienza e di culto. Questo è vero al punto che, durante le campagne elettorali del 2012, il candidato François Hollande proponeva la costituzionalizzazione dei primi due articoli della legge del 1905, latori di principi fondamentali della Repubblica francese.
I medesimi principi sono stati riaffermati in sede costituzionale, sia nella versione del 1946 sia in quella del 1958: è proprio l’art. 1, oggi, a sancire che «la France est une république indivisible, laïque, démocratique et sociale» e che «elle assure l’egalité devant la loi de tous les citoyens sans distinction d’origine, de race ou de religion» e «respecte toutes les croyances».
Il concetto di laicità, però, è una nozione essenzialmente politica nel senso etimologico del termine, che assume significati anche molto distanti tra loro pur nascendo in un medesimo contesto: anche in Francia, dove la tradizione del separatismo e della neutralità dello Stato è ben radicata e sentita, la laicità si ritrova ad atteggiarsi in maniera ben differente a seconda della contingenza politico-istituzionale.
Le presidenze che si sono susseguite nell’ultimo ventennio hanno fornito alcuni esempi della connotazione politica della laicità francese.
Nel 2007, l’allora presidente Nicolas Sarkozy ha tenuto il suo celebre discorso al Laterano, in cui, ribadendo le radici cristiane della Francia, sosteneva l’importanza di «tenere insieme le due estremità della corda», valorizzando il ruolo del fattore religioso nel discorso pubblico francese, sostenendo che le religioni potessero, anziché osteggiare, contribuire al rafforzamento della laicità nella Repubblica. Sarkozy teorizzava esplicitamente l’apertura della laicità positiva, aperta ed inclusiva, che nei fatti, però, serbava (come dimostrano gli sviluppi giurisprudenziali su velo), una certa diffidenza rispetto alla capacità disgregante del fattore religioso in generale (a maggior ragione considerata la vicinanza temporale all’11 settembre 2001). Tant’è che, nel 2010, è intervenuta la loi interdisant la dissimulation du visage, con quel che ne è seguito presso la Corte EDU con l’affaire SAS c. France del 2014.
Il Presidente Macron, invece, si è asseritamente concentrato sulla creazione di un approccio organico di dialogo diretto con le religioni, senza intermediari, per l’affermazione di una politica ecclesiastica orizzontale (in ossequio, in questo senso, all’art. 17 TFUE). Fin dal 2017, infatti, Macron aveva instaurato lo scambio, articolatosi in una serie di incontri in cui ha messo a punto la sua particolare concezione di separatismo/laicità, evidentemente con un valore programmatico: egli non ha mai messo in discussione la funzionalità del separatismo francese, ma ha ribadito con forza l’esigenza di rileggere la laicità alla luce del pluralismo e delle esigenze concrete dei cittadini francesi.
Infatti, il focus di Macron è posto più che sul fattore religioso sullo spirito complessivo dell’ordinamento repubblicano, che, non potendo prescindere dalle credenze dei suoi cittadini, ha comunque il compito di governarle e farle coesistere per uno svolgimento proficuo delle attività del singolo e dei gruppi nell’ordinamento (Je suis, comme chef de l’Etat, garant de la liberté de croire et de ne pas croire, mais je ne suis ni l’inventeur ni le promoteur d’une religion d’Etat substituant à la transcendence divine un credo républicain).
La laicità sostenuta da Macron è dichiaratamente de confrontation piuttosto che d’abstention, di modo che essa si affianca, evidentemente, senza sopraffarli, ai valori fondanti di liberté, egalité e fraternité.
In questo contesto, il vivre ensemble (che è altresì il leitmotiv della nota loi du 24 août 2021 confortant le respect des principes de la République) diventa l’unico vero dettame imprescindibile della politica laicista di Macron: una politica, questa, in cui le religioni, il cui ruolo è valorizzato, non possono mettere in pratica riti o avanzare pretese che si pongano al di fuori dell’ordine pubblico repubblicano. In questo senso, c’è chi ha intravisto nella nuova laicità un transito ad una sorta di ordine pubblico immateriale, che dà vita a una vera e propria religione civile e che si fonda sul vivre ensemble, sulle exigeances minimales de la vie en societé e sui valeurs de la République, appunto.
Nel contempo, la presidenza Macron non ha perso l’occasione di riempire di significati specifici l’atteggiamento laico della Repubblica: è il caso, ad esempio, dell’inserimento in Costituzione dell’aborto del 4 marzo 2024, che veicola un messaggio politico e simbolico fortissimo e che, a prescindere dalle considerazioni più strettamente costituzionalistiche sul tema, pare implicare alcune conseguenze rispetto al principio di laicità propugnato dalla presidenza Macron.
Questo intervento pare porsi a una certa distanza rispetto al dialogo che il Presidente ricercava nel 2017 con gli enti confessionali. La modalità con cui si è arrivati a questo risultato (inedito in tutto il mondo) pare tutt’altro che collaborativo e dice molto sulla natura del principio di laicità come disegnato negli ultimi venti anni.
Al di là delle considerazioni concrete sull’efficacia o meno delle politiche ecclesiastiche poste in essere dagli ultimi presidenti (che, seppur differenti, paiono avere numerosi punti di contatto, se non altro pragmatici), c’è da domandarsi se l’attuale laicità della République costituisca il frutto di una mera evoluzione storica o se, invece, sia stata dettata e in certi frangenti forzata dalla visione politica di ogni presidente, al punto che, forse, potrebbe essere più opportuno parlare di laicità del Presidente.
(Focus a cura di Martina Palazzo)
Bibliografia essenziale:
M. d’Arienzo, La laicità francese secondo Nicolas Sarkozy, in Stato, Chiese e pluralismo confessionale, 2008, 1 ss.
R. Astorri, I discorsi del presidente Macron alle comunità religiose: verso una svolta della laicità francese?, in Quaderni di diritto e politica ecclesiastica, 2018, 567 ss.
B. Basdevant-Gaudemet, Le regime de separation et laicite en France; quelques evolutions recentes, in Quaderni di diritto e politica ecclesiastica, 2014, 191 ss.
J. Baubérot, Libertà religiosa e laicità in Francia, in Lessico di Etica pubblica, 2011, 59 ss.
P. Cavana, Interpretazioni della laicità. Esperienza francese ed esperienza italiana a confronto, Roma, 1998
N. Colaianni, La resilienza della laicità a fronte del terrorismo cosiddetto islamista, in Stato, Chiese e pluralismo confessionale, 2020, 1 ss.
P. Consorti, Dalla Francia una nuova idea di laicità per il nuovo anno, in Stato, Chiese e pluralismo confessionale, 2018, 1 ss.
M. Fasan, Riformare la Costituzione per tutelare i diritti fondamentali? Un dialogo tra Francia e Irlanda, in Osservatorio costituzionale, 2024, 1 ss.
A. Ferrari, Laicità come neutralità e laicità come relazione. Uno sguardo comparativo alle laicità di Francia, Belgio, Italia e Spagna, in Quaderni di diritto e politica ecclesiastica, 2024, 45 ss.
Y. Gaudemet, La laïcité, forme française de la liberté religieuse, in Administration et éducation, 2015, 111 ss.
J-C. Monod, Sécularisation et laïcité, Parigi, 2007
P. Portier, Citoyenneté et laïcité en France. Parcours d’un siècle, in Quaderni di diritto e politica ecclesiastica, 2016, 73 ss.
E. Poulat, Notre laïcité ou les religions dans l’espace public, Parigi, 2014
P-H. Prélot, La liberté religieuse en France. Un état des lieux, in Quaderni di diritto e politica ecclesiastica, 2018, 43 ss.
A. Tira, La legge francese n. 1109 del 24 agosto 2021 sul “rafforzamento del rispetto dei principi della Repubblica” , in Stato, Chiese e pluralismo confessionale, 2021, 91 ss.
Sitografia essenziale:
Loi du 9 décembre 1905, https://www.legifrance.gouv.fr/loda/id/JORFTEXT000000508749
Constitution du 4 octobre 1958, https://www.legifrance.gouv.fr/loda/id/JORFTEXT000000571356/
La République en actes: discours du Président de la République sur le thème de la lutte contre les séparatismes, ultimo accesso 6.7.2025, disponibile al sito https://www.elysee.fr/emmanuel-macron/2020/10/02/la-republique-en-actes-discours-du-president-de-la-republique-sur-le-theme-de-la-lutte-contre-les-separatismes
Discours de Nicolas Sarkozy au Palais du Latran le 20 décembre 2007, ultimo accesso 6.7.2025, disponibile al sito https://www.lemonde.fr/politique/article/2007/12/21/discours-du-president-de-la-republique-dans-la-salle-de-la-signature-du-palais-du-latran_992170_823448.html